Se c’è un appuntamento culturale a Roma, di sempre sicuro interesse e altissimo profilo, è il Roma Europa Festival.
Un storia lunga più di 30 anni
Nato nel lontano 1986 come Festival di Villa Medici, nel 1987 diventa il Festival Romaeuropa, un importante riferimento per la città di Roma per i linguaggi contemporanei internazionali. La Fondazione Romaeuropa nasce nel 1990, dal ’96 svolge attività di Promozione della Danza e dal 2003 gestisce e cura la programmazione del Teatro Palladium per 10 anni. L’attività della Fondazione diventa multidisciplinare. Dal teatro alla musica, dalla danza al circo, dalle arti visive alle nuove tecnologie. La Fondazione Romaeuropa produce nel periodo autunnale l’omonimo Festival e dal 2010 crea Digital Life, un progetto espositivo di ricerca, realizza e co-realizza progetti ed eventi speciali. Nasce cosi il Roma Europa Festival che oggi abbiamo imparato ad attendere come l’appuntamento di rientro dalle vacanze per rivivere la città.
L’edizione 2021 del Roma Europa Festival
La XXXVI edizione è sicuramente una delle più ricche per la riscoperta della potenza della comunità e della condivisione della cultura, dopo un periodo di pendemia forzata. Ma non solo, anche per il contenuto creativo delle produzioni che si sono fatte voce nella scrittura e nella sperimentazione linguistica ed estetica di nuove istanze. Nuove emozioni, un nuovo presente fatto di fragilità e sensibilità, temi già presenti nella storia del Festival e che oggi assumono un significato ancora più importante.

«Partecipare insieme dal vivo a un evento di danza, di musica, di teatro, di arti digitali, induce a una elaborazione culturale comune, reciprocamente stimolante e compiuta. Il pubblico che ascolta, segue, applaude, critica, respira, è un fattore insostituibile di crescita dello spettacolo» afferma il Presidente Guido Fabiani.
«Questa è la nostra identità, questa è la nostra storia – prosegue il Direttore Fabrizio Grifasi – questo è il nostro sguardo su un presente complesso; un nuovo presente nel quale ci affacciamo con il bagaglio del nostro percorso e che attraverso gli occhi delle artiste e degli artisti proviamo a scoprire. Ma questo presente possiamo affrontarlo grazie alle lavoratrici e ai lavoratori del mondo dello spettacolo. Un mondo reso particolarmente fragile nel corso di questi due anni e che vogliamo ringraziare e sostenere».
Alla programmazione nuova si aggiunge inoltre la riprogrammazione degli appuntamenti previsti durante la scorsa edizione del Festival, saltati per la nuova emergenza sanitaria.
Diversi i luoghi della cultura che ospitano il Festival e i suoi spettacoli. Il Teatro Argentina, il Maxxi, l’Auditorium Parco della Musica, l’Accademia di Francia-Villa Medici, il Teatro Vascello, Il Teatro Vittoria, il Mattatoio, il Teatro India, il Teatro Biblioteca Quarticciolo.
Le sezioni del Roma Europa Festival
Anche la trentaseiesima edizione del Romaeuropa Festival si caratterizza per una commistione tra le arti, comprendendo tre sezioni principali musica, danza, teatro e delle rassegne collaterali come Digital Live, Line Up, spettacoli dedicati al mondo KIDS. 83 le compagnie in scena con 516 artiste e artisti provenienti da 15 differenti paesi, per 86 titoli, 206 repliche in 16 spazi di Roma e 33.000 posti in vendita secondo le attuali misure di distanziamento, pronte ad essere aumentate.

Il Festival ha aperto nel segno della leggerezza e della meraviglia con lo spettacolo Möbius nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica ispirato al movimento degli stormi di rondini, dei banchi di pesci e al mutare della natura. Per poi passare allo spettacolo passionale del flamenco surrealista di Israel Galván accompagnato dal musicista Niño de Elche, fino all’acclamato compositore britannico Max Richter che ha presentato un live dedicato a due dei suoi più grandi successi: The Blue Notebooks (insieme alla Max Richter & Orchestra) e Recomposed by Max Richter – Vivaldi, The Four Seasons inebriante rilettura in chiave minimalista del capolavoro di Vivaldi, eseguita dal vivo insieme alla Finnish Baroque Orchestra.

Il debutto di Gus Van Sant con Trouble
Sicuramente uno degli spettacoli più attesi è stato il debutto teatrale del pluripremiato regista Gus Van Sant (Good Will Hunting, Milk , solo per citare alcuni film). Con lo spettacolo di teatro musicale “Trouble”, Van Sant rende omaggio alla vita di Andy Warhol. La sua storia viene raccontata attraverso un coinvolgente spettacolo, interpretato da un cast giovanissimo. Un percorso immaginario tra fatti, sogni e ricordi e protagonisti chiave degli anni della Factory. Come la sua fragile musa, l’attrice Edie Sedgwick, o lo scrittore nordamericano Truman Capote o ancora il critico d’arte Clement Greenberg.



«Mi ha sempre affascinato il breve lasso di tempo durante il quale Warhol passò da creativo pubblicitario ad artista plastico. È avvenuto nel giro di quattro anni, sebbene lui già in precedenza avesse fatto arte “seria” e negli anni seguenti fossero successe molte cose. Sono stato sempre attratto da quel periodo. E mi attrae anche perché significò una trasformazione dei galleristi di New York, una trasformazione degli atteggiamenti nei confronti dell’arte» afferma il regista «Andy fu uno dei primi a credere nel potere della pubblicità. Lui pubblicizzava sè stesso. Quando lavorava ancora in pubblicità concepì annunci che imprimevano il suo nome nella memoria della gente, faceva regali ai collezionisti, faceva networking, comprava quadri, andava a tutte le mostre… Fu un pioniere dell’autopromozione».

Il Roma Europa Festival ad Ottobre e Novembre
Il Roma Europa Festival ha una fitta programmazione fino al 20 e 21 di Novembre. Il Gran Finale si articola in due giornate all’Auditorium Parco della Musica. Si inizia con il giovane compositore Vittorio Montalti insieme a Blow Up Percussion e Tempo Reale; poi Edison Studio con l’esecuzione live di una colonna sonora per le immagini del film (in versione restaurata) Inferno da La Divina Commedia di Dante Alighieri di Francesco Bertolini, Adolfo Padovan e Giuseppe De Liguoro. Ancora l’esplorazione linguistica firmata dal genio dell’elettronica Alva Noto in dialogo con lo scrittore e performer francese Anne James-Chaton e, in corealizzazione con Fondazione Musica Per Roma. Uno speciale live dell’Ensemble Intercontemporain, fondato da Pierre Boulez nel 1976, e di ritorno al REf con un concerto in cui le musiche di Steve Reich dialogano con le immagini video prodotte dal pittore tedesco Gerhard Richter, tra i massimi artisti viventi.
Ma prima del gran finale ci sono ancora molti spettacoli teatrali e di danza. Come lo spettacolo di Alexander Zeldin Love o tra i grandi nomi della scena teatrale italiana Ascanio Celestini. Una presenza certa e sempre attesa. In questa occasione Celestini anticipa l’inizio delle celebrazioni per il centenario dalla nascita di Pierpaolo Pasolini dedicandogli uno spettacolo – presentato in corealizzazione con la Fondazione Musica per Roma – immaginato come un museo in cui sono raccolte le testimonianze di uno storico, uno psicanalista, uno scrittore, un lettore e un criminologo che l’hanno conosciuto.
Il programma completo è consultabile sul sito del festival www.romaeuropa.net.