Hypermaremma: ridisegnare il territorio con l’arte

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Hypermaremma

Si è inaugurata con l’installazione Hymn to the Sun, a cura dello studio Mandalaki, la terza edizione di Hypermaremma, festival estivo d’arte contemporanea.

Il progetto Hypermaremma è nato nel 2009 con l’obiettivo di riattivare la zona della Toscana del Sud, e i suoi ritmi slow, attraverso l’arte e il dialogo con il territorio. Da qui il prefisso hyper. Il programma è incentrato su grandi interventi site specific in grado di ridisegnare il paesaggio e restituire allo spettatore un punto di vista completamente nuovo.

Come nasce: l’idea

Hypermaremma nasce da un’idea dei galleristi Carlo Pratis e Giorgio Galotti, da Matteo d’Aloja, collezionista-manager, da Lorenzo Bassetti, collezionista-imprenditore e Massimo Mininni, già curatore della Galleria Nazionale di Roma.

L’idea nasce dalla necessità sentita di portare l’arte fuori dalle gallerie, fuori dalle mura di uno spazio statico, fuori dal sistema fieristico. Così da offrire agli artisti una possibilità maggiore di interazione con il mondo reale.

Artisti emergenti e contemporanei sono invitati ad entrare in relazione con la storia del territorio e il suo panorama. Per scrivere un racconto profondo e suggestivo di questo angolo d’Italia.

E’ così che posti meravigliosi come l’Argentario, Capalbio, Ansedonia diventano palcoscenico per un programma ricco di eventi in luoghi d’eccezione, spesso chiusi al pubblico o inaccessibili, come nel caso della Torre di Talamonaccio.

Hypermaremma Torre di Talamonaccio
vista dalla Torre di Talamonaccio

Alcuni interventi del programma

Hymn to the Sun, Mandalaki Studio

La cornice della Torre di Talamonaccio, a picco sul mare, ha ospitato l’opera di Mandalaki. Studio di designer di Milano, sono stati invitati a ridisegnare gli esterni e gli interni dell’antica fortificazione quattrocentesca. Lo hanno fatto con i loro innovativi dispositivi ottici della serie Halo. Design, arte e tecnologia si sono intersecati:

“i volumi e le superfici della torre sono stati trasfigurati con colori lisergici accompagnando lo spettatore verso suggestioni ispirate al sole, all’orizzonte e al tramonto”.

Al centro l’immaterialità della luce, vera protagonista dell’installazione. Proiezione precisa e segno grafico definito che rimanda alle tonalità presenti in natura e ai processi cognitivi dell’uomo.  L’opera è visibile fino a fine agosto dalla baia, ma nelle giornate di inaugurazione è stato possibile, su prenotazione, accedere negli spazi di questo luogo incredibile.

Hypermaremma Hymn to the Sun Mandalaki
Hypermaremma
Hypermaremma
Spazio Amato, Massimo Uberti

Dal 7 luglio al 15 settembre torna a segnare il paesaggio maremmano invece l’opera d’arte contemporanea più visitata del 2020, nonostante il periodo pandemico. L’opera Spazio Amato di Massimo Uberti , è una scritta di 16 metri posizionata in un campo di grano, ospitata dalle Terre di Sacra all’interno della cornice dell’oasi naturalistica del lago di Burano data in gestione al WWF. Una straniante “didascalia” in grado di far riflettere lo spettatore sul carattere unico del territorio e sulla necessità di tutelarlo e custodirlo nel tempo.

Sinfonia Orci, Michela de Mattei

Nella cornice delle Terme di Vulci si trova l’installazione sonora “Sinfonia Orci” di Michela de Mattei. Una moltitudine di orci in terracotta sono posti all’interno della vasche termali, diventando una cassa armonica per melodie oniriche. 

Credits hypermaremma.it
“Venus Anadyomene”, Emiliano Maggi

A Scansano, nelle tenute dell’azienda vinicola Terenzi, si trova “Venus Anadyomene” di Emiliano Maggi. A metà fra le spoglie dell’ingresso di un’antica villa e un portale d’accesso verso una dimensione perduta. Alla severità del ferro battuto si intreccia l’esuberanza barocca degli elaborati fregi in ceramica smaltata.

Credits hypermaremma.it
‘10000 seahorse power’ di Marco Emmanuele

E’ il progetto site specific elaborato da Marco Emmanuele per le pareti esterne delle stalle del maneggio di Sant’Irma a Capalbio.
Quattro grandi lavori su legno intagliato, composti da materiali di recupero industriale. Polvere di vetro e vernici micacee si incontrano con altrettanti materiali naturali, la sabbia del litorale maremmano e la colla di coniglio, “creando forme morbide e volumi granulosi che caratterizzano la struttura fisica dell’intera superficie pittorica”.

Credits Giorgio Benni
Marco Emmi Hypermaremma
Il totem di Moira Ricci

Moira Ricci ci riporta all’infanzia, inserendo, sulle colline di Fonteblanda, una scultura di 5 metri d’altezza raffigurante l’iconico braccio di Goldrake, cartone animato cult che dalla fine degli anni ‘70 ha rivoluzionato l’immaginario di intere generazioni. TOTEM, il pugno qui diventa un monumento-simulacro, quasi una trasfigurazione del salvatore, che protegge la terra e l’umanità da oscure minacce. E dal cielo giungerà la salvezza, così come è nella tradizione contadina, in cui il cielo scandisce il raccolto e la vita campestre.

Un programma fitto di interventi fino a fine settembre

Interventi sonori, performance, arte visiva e residenze d’artista, tutti con un comune denominatore: fecondare il territorio mediante una “iperattività” e la sperimentazione di linguaggi espressivi differenti. Narrazioni tra realtà e finzione per raccontare un’altra Maremma e la sua bellezza.

Clicca qui per scoprire il programma completo.

Hypermaremma Station

Credits hypermaremma.it

Ma non solo il sito ufficiale, sulla via Aurelia, al km. 134,4 tra Capalbio e Ansedonia ti aspetta un hub di ingresso nel territorio per scoprire l’edizione 2021 e tutti i suoi progetti. L’hub si trova presso i Fratelli Corso, piccola ma nota realtà imprenditoriale che vende prodotti lattiero-caseari in una ex stazione di servizio degli anni ’60 riconvertita. La riconoscerete dal giallo fluo, colore della manifestazione che richiama la cartellonistica locale, quella legata alle sagre di paese. A conferma della forte aderenza del progetto al territorio.

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