Si giunge in una terra per scoprirla, si entra in una casa e si viaggia in lungo e in largo anche senza mai lasciarla. In punta di piedi si ripercorre la storia di una famiglia. Attraverso le parole, i racconti, i dettagli, un libro, un profumo, un gesto, un rituale, un lenzuolo steso al vento. Si assapora il calore umano, si stringono legami affettivi, si va via sentendo di aver fatto parte di quella famiglia. Masseria Caretti Grande, ospitalità rurale in Salento che è topografia dell’anima.

La storia della Masseria Caretti
Una storia che risale al XVI secolo quando, nel territorio dell’alto Salento, si avviò la costruzione, sotto le direttive del Regno di Napoli, di una fitta e inespugnabile rete difensiva. Ci si doveva difendere dalle invasione turche e saracene, che portarono alla tragica vicenda della presa di Otranto nel 1480. Castelli, torri costiere e masserie fortificate ancora oggi rendono unica l’identità salentina.
Masseria Caretti fu punto di riferimento per la zona e diventò masseria “modello” per la divulgazione culturale e l’innovazione tecnologica. I bambini delle masserie circostanti venivano a scuola qui per ricevere l’istruzione primaria. Verso gli anni ’40 fu la prima masseria a dotarsi di un impianto elettrico in grado di illuminare la casa padronale, la scuola e la piccola cappella. Fu inoltre la prima ad avere un impianto idraulico sia per uso domestico che agricolo.
La Masseria oggi
La Masseria Caretti ha conservato forte la sua storia e la sua identità, essendo una delle poche masserie del territorio a essere stata incessantemente abitata nel corso dei secoli. Si trova all’interno di un’area importante per il suo valore storico naturalistico: con il parco naturale di Rauccio, osservatorio locale del WWF, l’incantevole abbazia romanica di Santa Maria di Cerrate, tutelata dal FAI, il sito archeologico di Valesium. Si trova inoltre sul percorso della via francigena, che segue il percorso della natura, nella fitta macchia mediterranea, tra ulivi secolari e campi di fiori spontanei.
La Masseria negli anni ha mantenuto forte il carattere rurale e la sua vocazione zootecnica, agricola e cerealicola, come sapientemente documentato dagli archivi storici. Appena varcata la soglia del cancello, macchinari e attrezzature agricole di ogni epoca sono testimoni della sua lunga storia. Conoscendo Vanessa, che oggi, insieme ad Antonio e alla loro luce Maria Vittoria, ha scelto di portare avanti la tradizione di famiglia, è facile capire come questa Masseria, già dai tempi meno recenti, sia stata “visionaria”. E’ una storia scritta nel dna, nel bagliore degli occhi di chi ha sete di conoscenza, di menti curiose, studiose e appassionate.
Una storia di amore, di ritorno alle proprie origini, e di un futuro diverso e percorribile
Antonio, Vanessa e Maria Vittoria. Si dice che una casa non è tanto un luogo fisico, quanto le persone che la abitano.
La Masseria Caretti Grande non sarebbe la stessa senza di loro. Perché l’esperienza così intima che si prova abitando per un tempo questa casa, è data dallo scambio sempre stimolante, e mai invadente, dalla dialettica costruttiva, dall’incontro con il bagaglio di esperienza di ognuno di loro. Antonio e Vanessa hanno formazioni diverse con un denominatore comune rappresentato dalla “ricerca” e dalla tensione verso l’ideale di autenticità e bellezza.
Entrambi con due lavori differenti, che li hanno portati e li portano a stare lontano da casa, hanno deciso di tornare alle origini. Alimentare le proprie radici, ritrovare il contatto con la natura, la terra, l’artigianalità e le relazioni umane. Lo hanno fatto nella loro terra, nella loro casa, armati di sogni, coraggio e uno sguardo positivo ad un futuro diverso e percorribile.
Sud Fuga dell’anima tornare a sud, scrive Capossela nella sua Camera a Sud.
credits Masseria Caretti Grande

Vanessa, custode di emozioni
E’ così che Vanessa è diventata erede della tradizione e ha deciso di occuparsi della Masseria. Ha deciso di continuare a far vivere la storia della sua famiglia e del territorio. Il suo compito non è stato soltanto quello di ristrutturare la Masseria, Vanessa ha anche dato una forte impronta alla direzione di ospitalità che intende offrire ai suoi ospiti: un profondo senso di accoglienza.
Ha traferito le sue passioni e le sue emozioni in ogni dettaglio, in ogni azione e in ogni intenzione. I suoi studi in storia dell’arte, in storia e critica della fotografia, si ritrovano nella cura estetica ed emozionale degli spazi, nella scenografia di ogni angolo della masseria. Potrebbero essere necessari anni a fare un inventario ordinato di ogni singola cosa, ma un elenco non basterebbe a descrivere l’insieme. Qui ogni elemento è un capitolo di storia, un universo culturale. Il tentativo di studiare tutto quanto custodito, lascia spazio alla semplice scoperta istintiva.
La Masseria Caretti Grande, un forziere di tesori
E’ così che la fascinazione e la passione per i mercatini e il vintage si ritrova nella parete delle caffettiere d’epoca nella sala colazione, nelle vecchie carte geografiche, nelle stampe fotografiche, nei mappamondi, nelle antiche ampolle con veleni, nei vecchi bauli, negli arredi e negli utensili da cucina. In una vecchia Lancia e in un vecchio giradischi. Nei tessuti, nelle lenzuola e nelle coperte delle camere, nelle tovaglie, negli abiti d’epoca, corredo dell’anima.
E poi i libri, i cataloghi, i ricettari, le riviste. Antichi, rari, nuovi, prime edizioni. Sulla botanica, sul femminismo, sull’architettura, sul teatro. Più di una passione. Il segno di un legame forte e di un ricordo della Vanessa bambina e il suo papà, quando dal Piemonte le spediva scatoloni pieni zeppi di “scoperta”, libri di ogni genere. Un modo per sentirsi più vicini, nonostante la distanza, un dono che ha alimentato la curiosità e l’immaginazione di una bambina che non ha mai smesso di cercare la meraviglia nel mondo.

La sua ricerca di tesori nascosti diventa un viaggio in cui cucire relazioni. Come lo “spacciatore di sogni”, che ogni tanto passa in Masseria portando oggetti che diventano un allenamento a leggere la storia e i segni del tempo.
E’ così che Vanessa si fa custode della memoria storica di un territorio, non uno qualunque, quello della sua terra d’origine. Forte è in lei il tema dell’identità, del paesaggio e delle tradizioni.
Masseria Caretti Grande, Ospitalità Rurale in Puglia
All’interno di questo luogo remoto si scrivono storie di ospitalità ogni giorno, attraverso sorrisi, gentilezza, professionalità e autenticità. Un ambiente vero, rurale, elegante e ricercato. Arrivate qui, mettete da parte quello che pensate di conoscere della vita in masseria, delle masserie e dei resort in Puglia. Apritevi a questa esperienza di ospitalità, siate i benvenuti nella casa di Vanessa, Antonio e Maria Vittoria.
La struttura della Masseria
La Masseria ha visto un lungo e complesso lavoro di restauro, e ancora oggi ci sono delle ale che sono oggetto di recupero e che presto si trasformeranno in nuovi luoghi adibiti ad esperienze particolari. Il lavoro di restauro è stato ed è di tipo conservativo, secondo una sensibile ricerca filologica di documentazione storica. Tutto è stato recuperato, mantenendo integri gli ambienti. Un lavoro che, come Vanessa racconta, è in continuo divenire, tanti sono gli spazi visibili e quelli nascosti da riportare alla luce.
Il cuore della Masseria è rappresentato dalla “casa padronale”, nella parte superiore. Qui la vista spazia sulla campagna circostante tra alberi di ulivi secolari e vecchi agrumeti profumati.
Nel piano superiore si trova la suite, ospitata nella torre colombaia. Dal punto più alto della masseria, si ha una visione a 360° su tutto il territorio circostante. E’ possibile ripercorrere con l’immaginazione la storia del luogo, dal Quattrocento all’Ottocento. La disposizione delle masserie circostanti riporta alla loro funzione di difesa, masserie fortificate e tutte in comunicazione tra loto.

La corte interna della Masseria
La corte interna è il luogo di incontro, l’anima del villaggio. Qui si si dà il benvenuto al nuovo giorno e alla vita della masseria. Aprendo la porta del proprio alloggio, un raggio di luce illuminerà la casa, un uccello volerà tra gli alberi di limone e la serra, i gatti si stireranno al sole. Il profumo del caffè, il suono delle stoviglie, un incrocio di sguardi. Che la vita nella corte abbia inizio.


La serra
Al centro della corte interna si trova una serra, uno scrigno pieno di tesori. Un vecchio cappello che richiama avventure lontane, latte e bottiglie d’epoca. Un jardin d’hiver, dove coltivare piante esotiche o allestire una cena intima. Il posto perfetto per una lettura a colazione, forse un atelier d’artista, o una sala da tè. La serra è una transizione emozionale tra la vastità e la vita della grande corte e quello che è un rifugio speciale della Masseria Caretti Grande.



Gli alloggi della Masseria Caretti Grande
Non delle semplici stanze o delle suite, delle piccole abitazioni. Spaziose e luminose, sono state ricavate dalle vecchie stalle, o dai luoghi che erano gli alloggi usuali dei contadini e degli allevatori. Hanno tutte ingressi indipendenti e un piccolo angolo cottura, provvisto del necessario per poter cucinare piatti semplici della tradizione. La ristrutturazione ha tenuto traccia della funzione originaria del luogo. Un attento e sobrio mix tra la tradizione salentina, il vintage e pezzi di modernariato, caratterizza l’arredamento dell’alloggio. Tessuti ricercati, un vecchio baule, un camino, un centro tavola pieno di frutta fresca. Il concept è stato studiato per poter vivere un’esperienza di relax in un ambiente dal calore familiare, con i servizi di una struttura attenta all’ospitalità e al dettaglio. Gli alloggi sono dislocati lungo il perimetro della corte interna che in passato serviva per riunire il gregge nella notte.


La sala colazione
Ogni mattina, dove un tempo sorgeva la scuola, oggi si preparano torte e dolci casalinghi, taralli cotti al forno, biscotti, marmellate e mostarde con i frutti della Masseria. Latte di capra appena munto, formaggi e ricotta fatte in casa. Uova, pomodori dall’orto, friselline fatte con il grano della masseria, tisane, succhi di frutta di stagione. Fichi di india, uva, dolcetti alle mandorle e piccoli pasticciotti. Una nuova forma di apprendimento si svolge in questa stanza, quella del gusto, la conoscenza più profonda di una terra. Delizia e nutrimento, con la ricca selezione di prodotti locali. Una colazione lenta, nella sala o nella corte esterna, intorno a tavolini in ferro battuto, in una piccola oasi di piante provenienti da mondi lontani e terre più vicine, passione tramandata dalla mamma a Vanessa. Anche questa sala ospita piccoli tesori del passato, dalle vecchie scatole di biscotti in latta, alle vecchie caffettiere, ai cataloghi culinari e atlanti gastronomici.

La sala lettura
La sala lettura, anch’essa un tempo stalla, oggi è il luogo perfetto per gli ospiti più curiosi. Qui è possibile leggere saggi di storia, approfondire la cultura del territorio, sfogliare ricercati cataloghi d’arte, o libri di illustrazione per bambini, passione della piccola Maria Vittoria. Oppure per consultare quotidiani nazionali, pubblicazioni settimanali e mensili su mostre ed eventi del luogo. Ma tutta la Masseria è una ricca biblioteca diffusa.

La Botanic Room
“Nutrirsi per immagini”, il titolo di una delle riviste della collezione della Botanic Room, quasi un “monito” per questo luogo. Un piccolo salotto composto da poltroncine vintage tappezzate di fiori, una lampada ad arco per illuminare le letture serali. Una scrivania per uno studio più approfondito. Mentre fuori la vita scorre nella corte. Qui è possibile spaziare tra vecchie stampe botaniche, un libro dedicato al giardino di Virgina Woolf, testi e saggi di ecologia e biodiversità, diari di uomini e donne appassionati al giardinaggio, architetti del paesaggio e artisti che hanno contribuito ad una nuova visione di come vivere gli ambienti.


La piscina
Un giardino chiuso, delimitato dal classico muretto a secco, con rose selvatiche, mirti, corbezzoli, piante officinali come il rosmarino, la salvia, la lavanda. Un grande ulivo secolare fa da guardiano alla piscina che lo circonda. Un luogo di grande bellezza che regala momenti di relax in ogni ora del giorno, quando si cerca refrigerio dal caldo del sud o per godere dei colori del tramonto ed acquietare la mente, con i profumi che si sprigionano al calar della sera.

Masseria Caretti Grande, ospitalità rurale legata all’esperienze
Esperienza il gusto, il Ritiro Enogastronomico
La tavola racconta molto della personalità di una persona, e racconta molto della sua casa. Per questo l’esperienza della cucina familiare è necessaria per comprendere non solo l’ospitalità rurale della Masseria Caretti Grande, ma anche i colori dell’anima dei suoi proprietari. E’ il completamento perfetto dell’esperienza di soggiorno. Nella vecchia stalla con fienile, ora un’ampia sala da pranzo luminosa e “teatrale”, solo per gli ospiti e su prenotazione, vengono serviti piatti stagionali della tradizione, con l’accompagnamento dei migliori vini del territorio, tutto preparato nella “cucina padronale”.






Un viaggio attraverso i sensi
La vista. Non saranno solo i piatti a sollecitarla, ma anche la bellezza della tavola imbandita. Perfetta, armoniosa, elegante. Un’emozione, un quadro dell’800. Un esercizio di ricerca visuale che, unita alla raffinatezza di Vanessa, trova nella mise en place un risultato incredibile. Un momento bello del soggiorno, che testimonia l’amore per la cucina e la passione per la condivisione che si crea, quasi magicamente, attorno a una tavola imbandita al Sud.
Il gusto e l’olfatto, saranno coinvolti dai sapori e dal profumo dei prodotti del territorio, tutti a km zero. Verdure e ortaggi coltivati al sole e secondo la tradizione, direttamente dall’orto biologico della Masseria. Melograni, gelsi, fichi, mandorle, antichi alberi da frutto, tutti secondo stagione. Carni provenienti dai propri allevamenti biologici, pesce fresco, tipici formaggi caprini e ovini, che portano ancora il profumo del fieno appena falciato. Friselle, pane e pasta dalle coltivazioni di grani duri rustici, il proprio grano. E i dolci alle mandorle, adagiati su grandi vassoi, nelle loro mille forme e colori.
credits Masseria Caretti Grande
Il tatto è nella sacralità del pasto. Quando ci prendiamo il tempo per sentire in maniera consapevole il cibo con le dita, con le labbra e con la lingua, aumentiamo quest’esperienza così intima. E qui ogni portata, ogni piatto è assaporato lentamente.
Infine l’udito, delle posate, dei calici che si incontrano, del fuoco sotto le pentole, delle risate e delle chiacchiere.
La sala degustazione e la piccola enoteca
Nella sala degustazione e nella la piccola enoteca, si conoscono i migliori vini, prodotti dalle uve regine della terra, dalle uve del piccolo vigneto della Masseria, negroamaro, primitivo e malvasia. Si avverte il legame affettivo in un calice di vino, il vento caldo del sud che soffia sulla terra e rende il profumo e il sapore del vino così intenso.
Incontri enogastronomici e corsi di cucina. Impastare, aggiustare di sale, cuocere, una meditazione per l’anima. Per portare via un pò di Sud nel cuore.
Il Foraging, per la conoscenza dell’anima
C’è una poesia bellissima del poeta Franco Arminio che recita: Concedetevi una vacanza intorno a un filo d’erba, dove non c’è il troppo di ogni cosa, dove il poco ancora ti festeggia con il pane e la luce, con la muta lussuria di una rosa.
L’esperienza che Vanessa e Antonio propongono nella loro bellissima Masseria è quella del foraging, un’antichissima pratica, comune a molte popolazioni rurali, che consiste nel raccogliere insieme cibo selvatico ed erbe spontanee non coltivate che caratterizzano il territorio. Un momento di apprendimento e di sinergia con la natura, un modo per capire e seguire il suo ciclo vitale. Imparare a conoscere, riconoscere, raccogliere in modo corretto ed utilizzare le piante aromatiche come il cappero, il lentisco, l’alloro, per regalare sapore ai piatti della tradizione mediterranea. Ci si cala nei panni dei pastori-raccoglitori che rincasavano la sera dopo aver portato il gregge al pascolo con la bisaccia piena di “fogghe miscate”, pampasciuni, cicurieddhe, paparene, zanguni, cardi e asparagi selvatici, ma anche funghi cardoncelli e lumache.
L’Attività agricola, un legame con il passato e i frutti del futuro
Vanessa e Antonio hanno mantenuto attiva l’attività familiare agricola e zootecnica della Masseria, arrivata oggi alla terza generazione e che oggi è perlopiù diretta all’auto produzione. Attraverso tale attività la Masseria sostiene il programma di ricerca sulle biodiversità di vecchie colture autoctone, alberi da frutto, piante ed erbe officinali della macchia mediterranea, alcune varietà di graminacee. E’ possibile ancora vedere una grande pala eolica che funge per uso domestico e agricolo. Nel piccolo showroom si possono acquistare anche alcuni prodotti della Masseria, come i vini, le friselle prodotte con il proprio grano nel panifico di fiducia, il delicato e intenso olio, e altri prodotti del territorio. Oppure curiosare tra tessuti antichi e ricami.

L’azienda agricola biologica è inoltre aperta ad incontri didattici e culturali. Masseria Caretti Grande, insieme ad altri imprenditori illuminati del luogo, fa parte infatti della Rete di imprese Terre di Cerrate, che condivide l’obiettivo di dare vita ad un progetto ambizioso ed innovativo che punta alla costruzione di una specifica offerta turistica integrata, che sappia valorizzare le specificità e le risorse di autenticità del territorio.
La Masseria Caretti Grande è un viaggio che si fa scoperta, un rifugio che assicura la bellezza visiva e la quiete interiore. E’ un incontro di rinascita. Un tessere legami con persone uniche. Perché se siamo tutti di passaggio in questa vita, ci sono persone che lasciano tracce importanti, e Vanessa ed Antonio sono alcune di esse.
Articolo realizzato in collaborazione con Masseria Caretti Grande, per info visita il sito