Qui l’acqua incontra la terra, il fuoco, il cielo. Il senso di libertà che si respira lascia spaesati. Il vento soffia sui ricordi, sui pensieri, spazzando tutto via. L’isola si fa attraversare nell’anima, tra le sue gole, i suoi vulcani dalle alte cime, le sue vaste valli, le oasi di palme. Sentieri di lava, la sabbia fine che accarezza la pelle, le acque azzurre dell’oceano rinvigoriscono i corpi. I luoghi imperdibili di Fuerteventura sono molti, ma alcuni sono ragione per non tornare indietro.

L’isola di Fuerteventura, la isla Lenta
340 chilometri di costa sull’Oceano Atlantico, appena 50 km dall’Africa, l’isola più lunga delle Canarie. Fuerteventura è la mecca di ogni surfista che trova rifugio nelle sue onde, il suo vento, i suoi spazi sconfinati. Coste imponenti e luminose, chilometriche spiagge di sabbia bianca finissima, si alternano a piccoli villaggi di pescatori. L’interno, con la sua terra brulla rossa, i paesi agricoli con i mulini a vento. Un luogo che nella sua estrema e ricca semplicità dona tantissimo ai suoi visitatori. Quest’isola è capace di ritemprare l’anima, grazie ai soli frutti della terra e del sole. Tanti sono gli angoli nascosti da esplorare sulla Isla Lenta. Un viaggio per chi cerca emozioni autentiche, il contatto con la natura, relazioni umane da vivere e assaporare lentamente. Non una serie di tappe da conquistare istericamente. Fuerteventura è uno stato mentale, più che uno spazio fisico.
“Que forte aventure!”, sembra abbia esclamato così l’esploratore francese Jean de Béthencour quando arrivò sull’isola. Una guida con alcuni dei luoghi imperdibili di Fuerteventura, per vivere la natura e l’anima incontaminata di questa isola.

I luoghi imperdibili di Fuerteventura dal nord al sud da vedere in pochi giorni
Il Nord di Fuerteventura, tra onde, vulcani e dune del Sahara
Più lontano dal turismo di massa, il Nord di Fuerteventura è la meta scelta dai surfisti e da chi fugge i cliché della villeggiatura. In questo lato dell’isola si trovano alcune delle bellezze naturali più incredibili.
Parco Naturale delle Dune di Corralejo
La voce di Fuerteventura è lo sciabordio delle onde che si unisce al sibilo del vento. Una natura fuerte. Eppure in mezzo a tanto mare si può provare la sensazione di essere nel mezzo del Sahara. Basta percorrere la lunga strada di dune che arriva fino a Corralejo e fermarsi all’altezza di El Burro. L’oceano davanti ai propri occhi, il deserto di dietro si perde nell’entroterra. Qui non si sente più il bisogno di nulla. 10 km lungo la costa e 2,5 km verso l’interno. Le dune che cambiano forma in continuazione con il vento, che si tingono di giallo e di rosso, quando soffia la Calima, il vento di scirocco proveniente dal vicino Sahara. Osservare le persone camminare tra le dune, scrutarne i profili disegnati dalla luce, lungo le curve sinuose. Contemplare il gioco di complicità tra uomo e natura, perdersi nell’azzurro dell’Oceano che diventa fonte di vita.





Il Calderon Hondo
Da Corralejo a Lajares, un paesaggio lunare creato da una distesa di vulcani allineati, con 50.000 anni di storia. Questi vulcani hanno aumentato la superficie dell’isola creando anche la vicina Isola di Lobos. Il Calderon Hondo è uno dei meglio conservati ed è possibile scalarlo.
Pop Corn Beach
Una spiaggia diventata molto famosa tra i turisti, la cui conformazione ricorda dei pop corn, processo dovuto all’erosione marina che modella i coralli ormai senza vita. La spiaggia si trova a Corralejo e la passeggiata per arrivare qui regala una bella vista su Los Lobos e permette di vivere la vivace e frizzante atmosfera della vita da surfista. Corralejo è infatti la capitale sportiva dell’isola. Si viene qui per imparare a domare le prime onde e per vivere lo spirito di condivisione e libertà di questo sport. Peccato per qualche brutto albergo a rovinare il paesaggio vasto e fatto di piccole case bianche.



Isla de Lobos
Appena al largo della costa di Corralejo si trova una piccola isola vulcanica, zona ecologica protetta e priva di traffico. La Isla de Lobos è natura allo stato puro. Sentieri da percorrere a piedi e acque turchesi dove dedicarsi allo snorkelling. Una bella gita in giornata.
El Cotillo
El Cotillo, è un tranquillo e caratteristico villaggio di pescatori. Si trova sulla costa occidentale e per questo è spesso un palcoscenico a cielo aperto sul mare impetuoso. Quando il vento ulula può sembrare il confine del mondo. Mangiare pesce appena pescato, le papas arrugadas in uno dei ristoranti affacciati sul mare, o fare un aperitivo nei piccoli bar di tapas, per vivere un’esperienza slow con i locals. I migliori in zona sono La Marisma de Mariquita Hierro, El Callao, Olivo Corso. El Cotillo vanta incantevoli baie protette dalle onde dell’oceano (Los Charcos) e spiagge bianchissime come la La Concha. Proseguendo lungo la costa meritano una sosta Playa de Esquinzo e Playa del Águila per il loro paesaggio e la scogliera dal carattere onirico. La giornata termina a Puertito de Los Molinos, un villaggio di 20 residenti, dove mangiare una paella favolosa al tramonto a “Las Bohemias del amor”.



La Oliva, Lajares, Viallverde
Nell’entroterra del nord di Fuerteventurra, il triangolo formato dai piccoli paesi di Lajares, Villaverde e La Oliva, costituisce il contesto più interessante dove soggiornare. Piccoli centri dall’atmosfera bohémien, dove condurre una vita rilassata e respirare uno spirito internazionale. Qui si trovano le più belle case minimaliste con ampie vetrate sulla terra brulla, indice di un nuovo modello di turismo. A Villaverde si trovano ottimi ristoranti come La Villa, Casa Marcos, Casa Maho, El Moral, El Horno. Ma la vera rivelazione è Lajares, vivace e cool. Insediamento agricolo, è diventata presto il palcoscenico della scena alternativa locale, grazie alla forte presenza di artigiani e di un grande surf camp. La Paneteca è un must per la colazione. Pasticceria artigianale vegana, specializzata nel miglior pane a lievitazione naturale e i migliori dolci dell’isola. Una sosta veloce a L’Arco, un cocktail da Aguakiki.
Il Centro di Fuerteventura
Tra palme, chiese e agricoltura, il centro dell’isola regala un’atmosfera africana e immerge il visitatore nella storia dell’isola. Qui si trova infatti la sua Capitale e il trekking più bello di Fuerteventura.
Betancuria
All’interno del Parque Rural de Betancuria si trova la prima capitale di Fuerteventura, con la sua architettura tradizionale e i suoi musei. Una piacevole gita in giornata per una pausa dalle spiagge dorate. Un luogo da non perdere è la Casa Santa María, una spettacolare casa di campagna restaurata del XVII secolo, con i suoi rigogliosi giardini, la lavorazione dei prodotti artigianali e l’esposizione di antichi utensili agricoli, testimonia lo stile di vita tradizionale nell’isola nel passato. Qui si trova anche uno dei ristoranti più famosi dell’isola. Nella vicina Finca Pepe, si possono degustare invece i formaggi prodotti dall’azienda agricola. La costa di Betancuria è caratterizzata da un moto ondoso travolgente, ma nasconde 6 km di piscine e calette aperte sull’oceano, ma protette e dai magnifici contrasti cromatici, le piscine di Aguas Verde.

Pajara e Ajui
Una piccola cittadina custodisce una chiesa parrocchiale che porta direttamente in Messico. La Iglesia Nuestra Senora de Regla, realizzata tra il XVII secolo e gli inizi del XVIII, presenta uno splendido portone in stile barocco messicano con decorazioni di richiamo azteca. Non lontano da Pajara sorge un piccolo villaggio di pescatori, Ajuy, con una spiaggia nera vulcanica molto suggestiva. Da qui parte un sentiero vista mare che conduce alla Caleta Negra e alle grotte dei Pirati.
Barranco de las Peñitas, uno dei luoghi imperdibili di Fuerteventura
A sud del piccolo e rigoglioso villaggio di Vega de Rio Palma, la più bella oasi di palme di tutta Fuerteventura, parte uno dei trekking più incredibili dell’isola. Il Barranco de Las Penitas è senz’altro uno dei luoghi imperdibili di Fuerteventura, un percorso mistico che segue il letto di un antico fiume, completamente levigato dall’acqua. Qui la terra è rossa, brulla, ma piena di vita. Alte palme, vegetazione che nasce dalle pareti rocciose, tra i grandi massi lisci. Pozze d’acqua verde smeraldo, antiche dighe. Alla fine del percorso, la piccola chiesa, l’Eremita de la Virgen de la Peña. Proseguendo lungo il sentiero, oltre l’eremo, lasciandosi guidare dall’intuito e dal passaparola con gli escursionisti di rientro, si raggiunge il famoso Arco de las Peñitas. Quando vento e sabbia danzano insieme, come due amanti, dalla loro unione nascono opere incredibili. Un grande arco in pietra che sembra un’opera di arte contemporanea.







Il Sud, tra mare, windsurf e spiagge lunghissime
Al sud dell’isola ci sono due dei luoghi naturali più estesi e incredibile di Fuerteventura. Diametralmente opposti, geograficamente, caratterialmente, ma ugualmente sorprendenti. Anche se sembrano vicini una strada tortuosa li divide, a rimarcare due anime diverse, unite dalla forza della natura.
Playa de Sotavento
Oltre la più turistica Costa Calma si raggiunge la Palyas de Sotavento di Jandia, la spiaggia che cambia, con il mutare delle maree. Una lunga lingua di sabbia crea un paesaggio quasi lagunare. Tale conformazione crea delle sfumature di blu che sembrano un quadro. Windsurf e Kitesurf volano leggiadri su questo paesaggio a tratti etereo.


Cofete
Cofete è mistero, è forza, è paesaggio vergine, aspro e desolato. La sua costa e la sua spiaggia, di sabbia bianca e dalle acque impetuose, lunga 12 km, è nascosta e protetta dall’imponente Massiccio Montañoso de Jandía. Raggiungere Cofete è un patto con la sua montagna, che si attraversa, curva dopo curva, sulle sue strade sterrate, fino a raggiungere il punto più alto di Fuerteventura. Il Pico de la Zarza. 807 metri sopra il mare. Qui il panorama lascia sbalorditi. E’ la fine del mondo o il principio della Terra. Inizia la discesa. Cofete è il posto più remoto tra i luoghi imperdibili di Fuerteventura.






Se avete amato la libertà e la natura di Fuerteventura, perdetevi nel racconto della bellezza di un’altra isola delle Canarie. Lanzarote, con la sua magia, la sua raffinatezza e la sua pietra lavica nera che incontra la mano dell’artista César Manrique.